“Buy, Borrow, Die”: la Strategia per non Pagare le Tasse che i Ricchi non vogliono svelare
Nel mondo della finanza personale e della gestione patrimoniale, il concetto di “Buy, Borrow, Die” è diventato sempre più rilevante negli ultimi anni. Questa strategia è utilizzata da molti individui facoltosi per minimizzare legalmente le imposte sul reddito e sulla ricchezza, sfruttando le lacune e le opportunità offerte dal sistema fiscale. Nonostante la sua complessità, il principio alla base è sorprendentemente semplice: comprare asset, utilizzare questi asset come garanzia per ottenere prestiti, e infine trasmettere il patrimonio ai propri eredi senza vendere gli investimenti.
Compra (Buy): La base della ricchezza
Il primo passo nella strategia “Buy, Borrow, Die” è l’acquisto di beni di valore, come azioni, immobili o opere d’arte. Questi beni sono scelti per il loro potenziale di apprezzamento nel tempo, il che significa che aumentano di valore man mano che passa il tempo.
Ad esempio, un individuo benestante potrebbe acquistare un portafoglio di azioni del valore di un milione di euro. Questi investimenti generano ricchezza attraverso l’aumento del valore delle azioni e, in molti casi, attraverso dividendi o affitti per gli immobili. Tuttavia, l’importante è che il valore dell’asset aumenti senza che il proprietario debba vendere, evitando così di generare un “evento imponibile”.
Questa parte della strategia si basa sull’accumulo di capitale a lungo termine. Gli individui che utilizzano questa tecnica sanno che il sistema fiscale in molti paesi tassa solo i guadagni realizzati, cioè i guadagni derivanti dalla vendita di un bene. Finché il bene non viene venduto, il suo proprietario non deve pagare alcuna imposta sul guadagno in conto capitale.
Prendi in prestito (Borrow): Usare la ricchezza senza venderla
Il secondo pilastro della strategia è il prestito. Una volta che il valore degli asset aumenta, questi possono essere utilizzati come garanzia per ottenere prestiti. Ad esempio, se il valore delle azioni acquistate inizialmente cresce da un milione a due milioni di euro, il proprietario può prendere in prestito una somma significativa utilizzando queste azioni come collaterale.
Un vantaggio chiave di questa fase è che il denaro ottenuto attraverso un prestito non è considerato reddito tassabile. Ciò significa che l’individuo può accedere a liquidità senza dover vendere i suoi beni e senza dover pagare imposte sul reddito o sulle plusvalenze. Questo denaro può essere utilizzato per finanziare uno stile di vita lussuoso, investire in altri beni o persino donare a cause filantropiche.
Un altro aspetto interessante è che i tassi d’interesse sui prestiti garantiti da asset di alto valore tendono ad essere molto bassi. Questo rende il prestito una forma di finanziamento estremamente conveniente per i ricchi. Inoltre, gli interessi pagati sui prestiti possono spesso essere dedotti dalle tasse, riducendo ulteriormente l’onere fiscale complessivo.
Muori (Die): La trasmissione del patrimonio
Il terzo e ultimo passo della strategia è la trasmissione del patrimonio agli eredi. Quando il proprietario degli asset muore, questi beni passano ai beneficiari con un “passo di base” nel loro valore. Questo significa che gli eredi ricevono gli asset al valore corrente di mercato, eliminando così qualsiasi guadagno in conto capitale non realizzato accumulato durante la vita del proprietario.
Ad esempio, se il valore di un portafoglio di azioni è passato da un milione a tre milioni di euro, gli eredi iniziano con una base di costo di tre milioni. Se decidono di vendere queste azioni immediatamente, non dovranno pagare alcuna imposta sulle plusvalenze relative all’apprezzamento avvenuto prima della morte del proprietario.
In molti sistemi fiscali, ciò rappresenta una delle più grandi lacune legali utilizzate dagli individui facoltosi per preservare la ricchezza generazionale. Tuttavia, vale la pena notare che alcuni paesi impongono una tassa di successione, che può influire sulla quantità di ricchezza trasferibile.
Controversie e critiche
La strategia “Buy, Borrow, Die” non è priva di critiche. Molti ritengono che essa contribuisca ad accentuare le disuguaglianze economiche. Le persone con patrimoni elevati hanno accesso a strumenti e risorse che permettono loro di minimizzare il carico fiscale, mentre la maggior parte dei lavoratori dipendenti paga una percentuale significativa del proprio reddito in tasse.
Inoltre, questa strategia solleva interrogativi sulla giustizia fiscale. Alcuni esperti propongono di eliminare il “passo di base” per i beni ereditati o di tassare i guadagni in conto capitale annualmente, indipendentemente dal fatto che il bene venga venduto o meno. Tuttavia, queste proposte incontrano una forte opposizione, specialmente da parte di chi sostiene che tali misure disincentiverebbero gli investimenti a lungo termine.
Applicazioni pratiche e alternative
Sebbene questa strategia sia più accessibile a chi possiede già un significativo patrimonio, alcune delle sue lezioni possono essere applicate anche da individui con risorse più limitate. Ad esempio, investire in asset che si apprezzano nel tempo, come immobili o fondi indicizzati, può essere una scelta intelligente per costruire ricchezza. Inoltre, comprendere come funzionano i prestiti garantiti può aiutare le persone a gestire meglio il proprio debito.
Esistono anche alternative etiche e sostenibili alla “Buy, Borrow, Die”. Ad esempio, molti esperti finanziari consigliano di diversificare gli investimenti e di pianificare la successione in modo da ridurre il peso fiscale senza dover ricorrere a strategie aggressive o controverse. Inoltre, contributi filantropici possono essere utilizzati per ridurre il carico fiscale mentre si supportano cause meritevoli.
Una strategia affascinante e controversa
La strategia “Buy, Borrow, Die” rappresenta un esempio affascinante e controverso di come i ricchi riescano a sfruttare le regole fiscali a loro vantaggio. Sebbene essa sia legale, le sue implicazioni etiche e sociali continuano a essere oggetto di dibattito. Comprendere questa strategia non solo aiuta a vedere come funziona il sistema fiscale, ma invita anche a riflettere su come potrebbe essere migliorato per garantire una maggiore equità.